martedì 19 ottobre 2010

AUTUNNO

....siamo in autunno...ma da dove deriva la parola autunno ????....come spiegarlo alla mia  Principessa ....ma direi prima di tutto a me....:)))
quindi  la parola di oggi è....
AUTUNNO...

http://www.etimo.it/?term=autunno


In latino è auctumnus.
In sumero è A UG4 TUM NUS:seme generante (A UG) portato via (TUM) dall’immagine della morte (NUS)’ [vedi www.siagrio.it /Antares a Indice art. 52].

Il seme è il motore della vita, un motore che deve essere interrato in autunno per germinare la vita alla fine dell’inverno.
E’ SAG US, ‘inizio e fine’, Saturno il Sator, il seminatore: in mezzo –la storia, che è un TUR, un giro –GIR U- incessante per gli uomini –.
Alla domanda quid faciat laetas segetes, che cosa riempia di gioia le terre seminative, con la quale Virgilio lancia le Georgiche, il Seminatore risponde –sono io!-.
Il seme, semen in latino è esse l’essere di men, degli uomini.
La dea Iside ne è regina per gli Egizi, ISH TAR per gli Accadi.
TAR ISH TAR è non essere-essere-non essere, il dilemma di Amleto.
Non essere presenti è una brutta cosa.

Essere è vivere, cioè poter seminare il proprio essere di emozioni, di valori e di pensieri.


sabato 18 settembre 2010

ARLECCHINO

...un po' di tempo che non scrivo qui...eccomi....
la parola di oggi deriva da.....

....in auto con mia figlia...."mamma un ciclista vestito in maschera da Arlecchino?????......
aveva tutta la maglietta colorata...
io....:))))......non è Arlecchino..."ridendo"...:(...:)) quindi...per forza... si apre un nuovo sipario...e se riuscirò una maschera al mese.....

quindi la parola di oggi è....

ARLECCHINO....
File:SAND Maurice Masques et bouffons 01.jpg

Arlecchino è una famosa maschera bergamasca della Commedia dell'Arte. Il suo nome in lingua francese è Arlequin, mentre in inglese viene chiamatoHarlequin.


Lo sappiamo tutti: Arlecchino è un servo furbo e opportunista, un bergamasco chiassoso e povero, come lo erano un tempo i suoi conterranei che a Venezia, durante la Serenissima Repubblica (Bergamo rappresentava l'estremità occidentale della nazione), venivano impiegati in lavori umili e faticosi. Era talmente povero, Arlecchino, da non avere nemmeno i soldi per rattoppare il misero vestito con stoffe dello stesso colore.

Ma se ci fosse altro dietro questo strambo personaggio sempre pronto a truffare il vecchio padrone, ad aiutare giovani amanti, a mettere in ridicolo i soldati?

Forse non tutti sanno che le origini di questo buffo personaggio si perdono nella notte dei tempi. Le ipotesi sul significato del suo nome, e sul vestito rattoppato, sono varie. Un'antica stora narra che nel 1356 il conte francese di Lovence, ritiratosi in Val Brembana, si portò appresso un domestico ubriacone. Sorpreso a rubare, il servo fu bastonato e condannato a una severa punizione: mostrarsi nei paesi della valle a dorso di un asino e con un vestito ridicolo, fatto con toppe di diversi colori. Il clamore e il divertimento fu tale, che alcuni giovani, negli anni seguenti, adottarono quel travestimento come maschera.

Ma è il nome di Arlecchino a destare maggiore curiosità, e secondo molte leggende, l'origine è addirittura diabolica. Erlenkönig (Re Erlen) era un folletto della mitologia scandinava. Herla King (Re Herla), anche questo un personaggio di una saga nordica, è alla guida di una “masnada infernale” di anime e insegue belve ululanti nelle notti di tempesta. L’origine del nome Arlecchino sembra derivare da quest’ambito, prova ne sarebbe il bozzo della maschera nera delle origini, residuo delle corna infernali. Il diavolo citato anche da Dante Alighieri nella quinta bolgia, tal Alichino, deriva dall'Harlequin francese (o Herlequin o Hellequin): demone gigante che guidava per le vie cortei composti da cavalieri neri che sputavano fuoco, nani trasportati su barelle, uomini e donne torturati da demoni neri e schiere di morti che piangevano per i loro peccati. Del demone Arlecchino avrebbe mantenuto i colori dell’inferno, i rombi colorati, il bastone corto (batòcio) e la maschera nera con un accenno di corno sulla fronte.

da...http://www.fantasymagazine.it/notizie/2419/il-lato-oscuro-della-maschera-di-arlecchino/


giovedì 29 luglio 2010

INNO

...visto che sono italiana...cos'è...l'inno ?...ed è formato da parole....e il mio blog...si chiama parole on parole off....

quindi la parola di oggi è....

INNO....

L'inno è una composizione poetica, in genere abbinata alla musica, di forma strofica e di argomento elevato: patriottico, mitologico, religioso.

Nell'antichità l'inno era soprattutto un componimento di carattere religioso dedicato alla divinità e alla sua glorificazione. Si sviluppò in seguito nella civiltà greca e meno in quella latina sotto forma di componimento in esametri

http://it.wikipedia.org/wiki/Inno

INNO DI MAMELI
Fratelli d'Italia,
l'Italia s'è desta,
dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
che schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò, sì!

Noi fummo da secoli
calpesti, derisi,
perché non siam popoli,
perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
bandiera, una speme:
di fonderci insieme
già l'ora suonò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò, sì!

Uniamoci, uniamoci,
l'unione e l'amore
rivelano ai popoli
le vie del Signore.
Giuriamo far libero
il suolo natio:
uniti, per Dio,
chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò, sì!

Dall'Alpe a Sicilia,
Dovunque è Legnano;
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core e la mano;
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla;
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò, sì!

Son giunchi che piegano
Le spade vendute;
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia
E il sangue Polacco
Bevé col Cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamoci a coorte,
siam pronti alla morte.
Siam pronti alla morte,
l'Italia chiamò, sì!

venerdì 16 luglio 2010

CREATIVITA' IDEA IMMAGINAZIONE

...navigando tra un blog e l'altro....cioè...... da una Persona all'altra ....ho notato che ogni Persona...è creativa, colma di idee e d' immaginazione....quindi...le parole di oggi sono....

creatività...idea....immaginazione

CREATIVITA'......
Creatività è un termine che indica genericamente l'arte o la capacità di creare e inventare; tuttavia esso può prestarsi a numerose interpretazioni e significati.
Il verbo italiano creare, al quale il sostantivo creatività rimanda, deriva dal creare latino, che condivide con "crescere" la radice KAR. In sanscrito, KAR-TR è colui che fa (dal niente), il creatore


IDEA.....
Idea (dal greco antico ἱδέα) è un termine usato sia nel linguaggio comune che in filosofia, con diverse accezioni riferibili in genere ad un concetto o un "disegno della mente".

IMMAGINAZIONE......
Per immaginazione s'intende la capacità di rappresentarsi cose non presenti in atto alla sensazione.


domenica 11 luglio 2010

FRASE

...proprio stamattina...ho letto questa frase....

Spesso una piccola frase illumina una vita intera

.....allora.... per forza....la parola di oggi è frase

FRASE.....
Una frase (dal greco φράση frase, sentenza, espressione) è il massimo segmento in cui può essere suddiviso il discorso umano. Una frase si compone di più sintagmi, costituiti a loro volta di fonemi emorfemi, coesi fra loro tramite regole sintattiche. Praticamente ogni enunciato può essere analizzabile come frase.


lunedì 5 luglio 2010

CIAO

...chi di Noi...non ha mai detto ciao..."scagli la prima pietra"....:)

...allora la parola di oggi è CIAO...e ciao ciao.

CIAO.....
La parola ciao, [ 'tʃao ] è una forma di saluto amichevole ed informale della lingua italiana, usata sia nell'incontrarsi, che nell'accomiatarsi (in quest'ultimo caso, talvolta, si usa raddoppiato, ovvero "ciao ciao").

Trae la sua origine dalla parola veneziana s-ciào (o s'ciàvo) che ha il significato di "schiavo",[1] derivando dal neolatino "sclavus", che indica persone di etnia slava frequentemente usate proprio come schiavi nell'intero mondo mediterraneo, venduti spesso dalle stesse famiglie ai mercanti veneziani o arabi. Venivano "importati" nella Spagna musulmana, Egitto, Asia minore e in occidente (in quest'ultimo caso solo quelli non cattolici) passando per Venezia.

Salutare con un ciao corrisponderebbe quindi a "Servo Vostro", formula di saluto oramai desueta (cfr. l'analogo saluto "servus", diffuso in Austria e Baviera). Questo saluto era usato senza distinzione di classe sociale.

Il termine originale s'ciào esiste ancora nel Veneto, usato come esclamazione o per esprimere rassegnazione, e nel dialetto lombardo e ticinese, per esprimere sollievo per uno scampato guaio, oppure per intendere "sono tuo schiavo", modo grossolano per dire di essere a disposizione verso l'interlocutore.

http://it.wikipedia.org/wiki/Ciao

venerdì 2 luglio 2010

SIMPATIA

...ecco...stamattina mi sono alzata...così... in mente ...questa idea...non so' se darà frutti... spero che a qualche cosa possa servire...
l'altro giorno...parlando con una Persona Speciale...ho capito che....

...allora....non sò che piega prenderà questo blog.....ma comincio così....

la parola di oggi è...

SIMPATIA.....

Il termine simpatia deriva dal greco συμπάθεια (sympatheia), parola composta da συν + πάσχω = συμπάσχω, letteralmente "patire insieme", "provare emozioni con...". L'essenza della simpatia infatti consiste nel provare emozioni simili ad un'altra persona, emozioni come la gioia, la sofferenza, la libido.

La simpatia nasce quando i sentimenti o le emozioni di una persona provocano simili sentimenti anche in un'altra, creando uno stato di "sentimento condiviso". Nel significato etimologico, il termine simpatia è usato per la condivisione di sofferenza o infelicità, mentre nell'uso comune esso può anche riferirsi anche ad emozioni positive. In un senso ampio il termine può anche riferirsi alla condivisione di ideologie; ad esempio: "Egli è un simpatizzante di sinistra".

http://it.wikipedia.org/wiki/Simpatia